Yoga dalla teoria alla pratica nella quotidianità dei pazienti oncologici 8 marzo a Modena

Ci si chiederà perché mai sia stato inserito anche lo Yoga tra le relazioni scientifiche di un Convegno sulle terapie oncologiche.

La pratica dello Yoga è una delle tante attività integrate  in grado di ridurre gli effetti collaterali dei farmaci e delle terapie, diminuire la fatica e il senso di spossatezza, migliorare il tono dell’umore, e portare una rinnovata confidenza con il proprio corpo. Ormai molti studi scientifici riconoscono quanto lo yoga e la meditazione portino effetti benefici e duraturi a mente, cuore, cervello, muscoli, sistema immunitario, apparato respiratorio e digestivo.

Si crede erroneamente che lo Yoga sia una pratica idonea solo a persone con una certa prestanza fisica, di conseguenza il malato oncologico, essendo una persona fragile psicologicamente e fisicamente, con molti disturbi e problemi legati alla malattia e alle terapie, non possa usufruirne.

Ma non è cosi. E’ lo yoga che deve adattarsi al praticante e non viceversa. In base alle proprie condizioni fisiche del momento è possibile praticare adattando posizioni e respirazione con gentilezza e sempre nel pieno rispetto delle  proprie possibilità.

Ovviamente lo Yoga è anche un’ottima via di prevenzione. Grazie ad una analisi di 18 studi pubblicata su Frontiers in Immunology  si è potuto  valutare gli effetti positivi della meditazione e delle pratiche corpo-mente soprattutto sull’infiammazione cronica.

Mentre l’infiammazione acuta come sappiamo è una risposta adattativa di breve durata del nostro corpo che aumenta l’attività del sistema immunitario per combattere lesioni o infezioni, l’infiammazione cronica è un fenomeno che persiste anche quando non esiste una reale minaccia per il corpo ed è associata ad un elevato rischio di aumento di malattie tumorali oltre che di malattie neurodegenerative e disturbi cardiovascolari.

L’analisi di questi 18 casi-studio, ha ampiamente dimostrato che praticando queste tecniche corpo-mente-spirito vi è una effettiva riduzione dei geni legati all’attività del NF-kB, (fattore nucleare Kappa B). Questo fattore regola il DNA accendendo o spegnendo più di 400 geni diversi legati all’infiammazione. Più è alta l’attività di NF-kB più lo stress viene tradotto in uno stato d’infiammazione cronica.

Se si vuole parlare di “Terapie Integrate”, durante il 4° Convegno di Oncologia Integrata di Modena, non poteva quindi mancare anche questo argomento. Sarà Emilia Pagani, Certified Senior Teacher Iyengar Yoga, che  salirà sul palco  l’8 Marzo, festa della donna, per presentare al pubblico anche una sequenza pratica di Yoga applicata ad una paziente operata e trattata per cancro al seno.

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Claudia Boni

Ufficio Stampa 360GradiEventi

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