I fattori ambientali come causa principale di malattie croniche, infiammatorie, autoimmuni

(Da una intervista alla dott. Pilar Muñoz-Calero apparsa sul sito della Fondazione spagnola VivoSano )

La dott.ssa Pilar Muñoz-Calero  parteciperà al 1° Congresso di Sensibilità Chimica Multipla che si tiene a Modena il 28 di Novembre 2018, portando la sua esperienza di medico ammalato. La dottoressa che è la Direttrice della Consulta di Medicina Ambientale della Fondazione Alborada a Madrid, si era sempre particolarmente dedicata al trattamento delle dipendenze fino a quando non si ammalò di Sensibilità Chimica Multipla all’età di 43 anni.

In Spagna all’epoca  non si sapeva nulla dell’argomento e si recò quindi ad Atlanta, negli Stati Uniti, dove cominciarono a sospettare quale potesse essere il suo disturbo. Dopo essere peggiorata, entrò nel centro di salute ambientale di Dallas, dove rimase tra la vita e la morte per sette mesi. E’ grazie all’aiuto del Dr. William Rea (recentemente scomparso) che ha appreso i fondamenti della Medicina Ambientale, e da quel momento ha dedicato la sua vita al trattamento, alla ricerca e alla diffusione delle malattie ambientali.

Oggi, – dice la dottoressa-,  possiamo affermare che la maggior parte delle malattie croniche degenerative, infiammatorie o con caratteristiche di ipersensibilità sono legate alla sovraesposizione alle sostanze tossiche. È come se su un’autostrada, al casello troviamo quattro macchine: la circolazione scorre normalmente. Ma quando invece di quattro ce ne sono molte, si forma un enorme ingorgo stradale, le strade sono bloccate. Nel nostro caso il sistema immunitario è saturo, il fegato che è il nostro principale sistema di disintossicazione lo è .

Solo il 2% delle malattie ha una componente genetica. Concentrandosi solo sul cancro al seno, per esempio, è noto come solo il 6% dei tumori siano genetici; il resto ha a che fare con fattori ambientali. Negli ultimi decenni la prevalenza di questo tumore è aumentata del 30-35%. Anche i cosmetici sono importantiquello che mettiamo sulla nostra pelle dovremmo essere in grado di mangiarlo spalmato su pane tostato come il burro. La pelle è completamente permeabile. Ciò che assorbe va al flusso sanguigno e da lì è distribuito in tutto l’organismo.  Immaginiamo  cosa significhi avere un cappotto di trucco per molte ore. C’è ancora molto da fare. Nonostante l’enorme lavoro delle associazioni di pazienti, c’è ancora molta ignoranza su questo problema. 

La Fondazione Alborada è uno dei pochissimi centri in Spagna in cui viene praticata la medicina ambientale, cioè, dove vengono curate le persone che si sono ammalate a causa della sovraesposizione a sostanze tossiche. Di solito è l’ultima tappa di un lungo pellegrinaggio durato lunghissime consultazioni mediche, dove i pazienti, che vengono con una serie di diagnosi diverse, trovano finalmente la soluzione al loro problema. La Fondazione è anche un centro sanitario in Day Hospital, l’unico ospedale in Spagna  in questa categoria che esegue trattamenti per le persone affette da sensibilità chimica multipla. La Fondazione ha anche un accordo con l’AAEMPS (Agenzia spagnola per i medicinali), per l’acquisto di vitamine, minerali, oligoelementi, ecc., senza additivi o conservanti che sono disponibili solo attraverso farmacie in diversi paesi europei. I pazienti sono trattati in un ambiente completamente privo di sostanze chimiche. Tutto il personale indossa vestiti lavati con detergenti ecologici; nessuno usa creme, gel o shampoo con fragranze. Ovviamente il profumo è proibito. Viene consumato solo cibo biologico e le strutture vengono pulite con acqua, aceto e bicarbonato. Fino a poco tempo fa questa isola “pulita” era l’oasi quasi esclusiva dei pazienti con fibromialgia e sensibilità chimica; da qualche tempo a questa parte si prendono cura sempre di più anche di bambini con una diagnosi di autismo, deficit di attenzione o ritardi cognitivi.

Secondo la dott.ssa infatti questi disturbi nei bambini  sono spesso a carattere multifattoriale e come ricercatore clinico seguendo da vicino molti casi, ha potuto appurare come i pazienti reagiscono e migliorano in modo evidente se  viene ridotto in loro il carico tossinico. Le strategie per farlo partono dal cibo, che deve essere con prodotti biologici,  acqua filtrata o confezionata in vetro;  e arrivano fino alla purificazione dell’aria delle case. Molte volte, spiega la dott.ssa, l’aria respirata in una casa è più inquinata della strada, perché è saturata dalle particelle che si staccano dalla vernice sui muri, dalle vernici, dai materiali per mobili, ecc. Viene anche data una dieta senza glutine o latte e si raccomanda loro di seguire una dieta rotante, che consiste nel non ripetere lo stesso cibo in quattro o cinque giorni, per evitare di aumentare la sensibilità ai suoi componenti. I primi miglioramenti si vedono già dopo alcuni mesi. I bambini cominciano a comportarsi meglio, ad essere più concentrati, ad avere più empatia …

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