Evidenze scientifiche sull’uso della cannabis in oncologia

La ricerca sull’uso dei cannabinoidi in ambito oncologico, intesi come molecole estratte dalla pianta
di Cannabis, come il Delta-9- tetraidrocannabinolo (Δ9-THC) e Cannabidiolo (CBD), ha i suoi inizi
negli anni 90. Le evidenze scientifiche ottenute negli ultimi decenni sull’azione dei cannabinoidi
nella terapia oncologica, hanno evidenziato come i cannabinoidi possano inibire la crescita delle
cellule tumorali, indurne la morte e inibire angiogenesi, migrazione e metastasi. Questi studi “in
vitro” o in modelli animali sono definiti studi pre-clinici e sono necessari per un eventuale sviluppo
di studi clinici sull’uomo.
Inoltre, diversi lavori svolti “in vitro” e in cavie da laboratorio, in modelli di glioblastoma, mieloma
multiplo, melanoma, tumore al seno e al polmone, hanno evidenziato che l’uso di THC e/o CBD in
combinazione con i chemioterapici utilizzati nella terapia standard, permette di ridurre
maggiormente la crescita del tumore, aumentando gli effetti del chemioterapico (effetto sinergico).
Questi risultati hanno valenza scientifica-sperimentale ma, anche se non sembrano sufficienti per
avviare una sperimentazione direttamente su pazienti affetti da uno specifico tumore, rappresentano
la base per futuri studi pre-clinici e clinici, come avvenuto per il glioblastoma.
Per questo tipo di tumore, infatti, è stato svolto uno studio clinico, che ha evidenziato come la co-
somministrazione di THC/CBD con il chemioterapico di riferimento produca una maggiore
efficacia terapeutica rispetto al solo chemioterapico.
Anche se l’utilizzo della Cannabis o dei derivati a uso terapeutico nella terapia oncologica,
rappresenta ancora un dilemma per i pazienti e per i medici, e le informazioni sono ancora
considerate insufficienti per avviare degli studi clinici, le evidenze scientifiche sono in continua
evoluzione.
Quindi, i dati pre-clinici suggeriscono che i cannabinoidi possono incrementare l’attività anti-
tumorale di diversi agenti chemioterapici e migliorare gli effetti avversi associati alla
chemioterapia; questi risultati scientifici potrebbero incoraggiare futuri studi clinici per sviluppare
protocolli sperimentali che tengano in considerazione una combinazione della terapia oncologica
standard, in combinazione con derivati cannabinoidi.

Relatore al 2° Convegno di Oncologia Integrata di Modena , 4 Marzo:

Prof. Massimo NabissPh. D. 
Università degli Studi di Camerino
Scuola del Farmaco e dei Prodotti della Salute
Camerino (MC), Italia

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