Terapie integrate in oncologia: quale ruolo ha la immunomodulazione?

Il dott. Giuseppe Zora, Medico Chirurgo e Specialista in Oncologia, presenta al 2° Convegno di Oncologia Integrata di Modena un report casistico di 20 anni di attività con la immunomodulazione in Oncologia.

(…) Sono stati trattati nello spazio di 20 anni migliaia di Pazienti Oncologici in corso di chemio e radioterapici, con un farmaco Omeopatico e con una adeguata Integrazione. Il farmaco omeopatico contiene LPS (Lipopolisaccaridi di estrazione batterica) e segue la farmacopea omeopatica tedesca (diluizioni decimali) e il suo compito è quello di modulare/attivare il Sistema Immunitario dei Pazienti, francamente compromesso dalla azione tossica della Chemioterapia e della Radioterapia. Il farmaco non ha effetti collaterali ed è stato assunto per via orale o per via intramuscolare (o sottocutanea) ad una Popolazione di Pazienti, maschi e femmine, affetti da malattia neoplastica maligna, istologicamente accertata.

I Pazienti sono stati suddivisi in due Gruppi: Pazienti trattati in corso di chemio- e/o radioterapia e Pazienti che avevano già effettuato chemio- e/o radioterapia. Il Sistema Immunitario dei Pazienti era fortemente compromesso con comparsa di manifestazioni sia cutanee che di organo, con esami ematologici francamente alterati. In questo nostro studio sono stati monitorizzati diversi parametri ematologici che hanno consentito di constatare il miglioramento dei valori; è stato anche monitorizzato il PS (Performance Status) dei Pazienti, che ha consentito di valutare i miglioramenti clinici sia soggettivi che obiettivi. La carenza alimentare (astenia e anoressia) è stata ampiamente coperta con una Integrazione che in special modo negli ultimi cinque anni è stata effettuata con Integratori di ultima generazione (Nutraceutica) in gel. I risultati positivi che si sono osservati in entrambi i Gruppi di questo studio osservazionale durato ben 20 anni, possono essere riassunti in questo modo:

  • Tutti i Pazienti hanno ottenuto il miglioramento delle condizioni generali, del PS, e dei valori ematologici monitorizzati.
  • I Pazienti appartenenti al 1° Gruppo hanno potuto effettuare le terapie convenzionali (chemio- e/o radioterapia con
  • regolarità, limitando gli effetti collaterali già presenti e fortemente condizionanti la qualità di vita degli stessi Pazienti.
  • I Pazienti appartenenti al 2° Gruppo hanno potuto, al termine delle terapie convenzionali, recuperare il loro PS velocemente con un veloce ripristino dei valori ematologici monitorizzati.

In conclusione, supportare i Pazienti in corso e dopo chemio- e/o radioterapia diviene fondamentale, così come dimostrato da questo studio ventennale, perché tutto ciò consente di migliorare sia il PS, sia i valori ematologici, e sia la velocità di recupero metabolico e non da ultimo anche la loro sopravvivenza.

 

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