Conosci come utilizzare la micoterapia nell’ambito della medicina integrata?

A seguito  del grande impulso scientifico e commerciale  sull’utilizzo dei funghi in medicina integrata  come super food, o integratori alimentari , è necessario conoscerli bene per saper scegliere e consigliare, secondo rigore scientifico.

I funghi medicinali  rappresentano una importante risorsa di principi attivi che devono essere ben titolati  e opportunamente esplicitati in etichetta come garanzia di qualità, tenendo presente che anche nella Micoterapia esistono controindicazioni.

E’ nota dagli anni ‘70,  per il fungo Shiitake ad esempio, la possibilità di provocare in soggetti predisposti dermatite flagellata violenta qualora venga ingerito crudo o non trattato adeguatamente a caldo (Adriano et al, 2013).
L’assunzione di estratti, quindi, aumenta l’efficacia e la sicurezza, caratteristiche imprescindibili per un prodotto di qualità (Reese et al., 2007).

E’ bene sapere innanzitutto che per esplicare la loro azione in modo ottimale è preferibile l’utilizzo di estratti acquosi o  alcoIici rispetto al cosiddetto “totum” o fungo in polvere. Gli estratti infatti, oltre ad essere preferiti negli studi scientifici (quindi più studiati), permettono la miglior assimilazione dei principi attivi altrimenti confinati nelle cellule fungine, la cui parete è formata principalmente da chitina (fibra insolubile e difficilmente degradata nello stomaco per la scarsa presenza dell’enzima Chitinasi –Paoletti et al., 2007-).

La medicina Cinese infatti utilizza da sempre i decotti e senza l’utilizzo della vitamina C.

Nonostante  la particolare consuetudine di trovare la vitamina C venduta insieme ai funghi, non vi è infatti alcuna evidenza scientifica che dimostri un miglior assorbimento dei composti presenti nei funghi grazie alla loro sinergia.
Infatti, a supporto dell’effetto sinergico tra funghi medicinali e vitamina C, ci sono solo tre incoraggianti evidenze  in vitro/ex vivo quindi non riscontrate in animali o persone (Konno, 2009; Duan et al., 2017; Zhao et al., 2017) che sottolineano tuttavia, come tale effetto sia potenzialmente indotto proprio dalla sinergia dei meccanismi d’azione dei singoli composti e non già da un miglior assorbimento intestinale dei β-glucani favorito dalla vitamina C.
In poche parole, se si assumono queste due sostanze contemporaneamente i β-glucani esplicano la
loro azione, la vitamina C esplica la sua azione ma senza influenzare affatto il modo in cui i β-glucani vengano assorbiti dall’organismo.

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